martedì 15 settembre 2009

Verso il Convegno... 2. Recenti statistiche

La prova INVALSI ha fatto parte integrante della valutazione degli alunni che hanno sostenuto l’esame di licenza della scuola secondaria di 1°. Gli insegnanti che hanno somministrato le prove si sono fatti di certo un’opinione sulla consistenza e validità degli item e sui criteri di valutazione degli stessi. Le tabelle dei risultati per aree geografiche, inoltre, possono offrire qualche spunto di riflessione (per una sintesi v. www.giscel.org/VersoConvegnoInvalsi.htm). Sarebbe interessante discuterne.

4 commenti:

Andrea ha detto...

Mi sembra che la tabella relativa alla prova di italiano indichi risultati più bassi al Sud, soprattutto per quanto riguarda la comprensione.
Insomma, forse anche le prove Invalsi restituiscono il quadro di una nazione 'a due velocità'. Ma non è possibile colpevolizzare gli insegnanti: molti docenti meridionali lavorano in scuole del Nord (nonostante qualcuno abbia recentemente pensato di impedirlo). Credo sia importante prendere atto, a tutti i livelli, della persistenza di una "questione meridionale". Come vari studi (che non sto qui a citare) hanno dimostrato, sul rendimento scolastico incide soprattutto il contesto socio-culturale. E gli studenti del Sud d'Italia vivono in un contesto 'svantaggiato'. Molte scuole del Sud si sono attivate grazie ai finanziamenti europei per le cosiddette 'regioni obiettivo', ma occorre una politica nazionale più seria e lungimirante.
Altro che 'gabbie salariali'!

Donatella Lovison ha detto...

Sono d’accordo, Andrea, con le osservazioni da te fatte. In particolare concordo con il fatto che una “questione meridionale” esista e che sia un problema socio-culturale, da affrontare a livello nazionale in maniera meno cieca.
Vorrei aggiungere che ho sperimentato personalmente in Calabria il proficuo uso dei fondi europei per la formazione di insegnanti in servizio.
Ho conosciuto realtà attive e di tendenza innovativa, che tuttavia non sono affatto diffuse come dovrebbero essere, in qualsiasi parte di Italia le si voglia cercare.
Riguardo alle tabelle qui pubblicate mi pare di poter leggere che il divario tra Nord-Centro e Sud sia più evidente nella comprensione del testo piuttosto che nella riflessione grammaticale: vorrà dire qualcosa?

Marinella ha detto...

Insegno in una scuola media di Roma e da anni seguo i convegni del Giscel e, più in generale, la politica educativo-culturale della vostra Associazione.
Mi inserisco in questa discussione con una riflessione legata all'ultima domanda posta da Donatella Lovison: risultati analoghi in grammatica, ma risultati diversi nella comprensione. Non credete possibile che ciò voglia dire che le conoscenze grammaticali non incidono poi così tanto sulla comprensione? Per lo meno non conoscenze meramente classificatorie e mnemoniche come quelle testate da domande tipo la C2.
Lo studio della grammatica non dovrebbe essere fine a se stesso, ma dovrebbe aiutare gli studenti a riflettere sulla linggua e sui meccanismi che ne governano il funzionamento. E credo che in proposito molto ci abbia insegnato il Giscel, e molto abbia da insegnarci.
Perciò spero di riuscire a partecipare al convegno di Padova.

Donatella Lovison ha detto...

Il tema dell'intreccio tra comprensione/produzione e riflessione sulla lingua è fondamentale e degno di discussione e approfondimenti.Ti aspettiamo a Padova, Marinella.