L’ articolo di Adriano Colombo qui pubblicato, pur essendo datato 1987 presenta problemi di insegnamento della grammatica che sono molto attuali e, forse, mai risolti.
Quali sono i limiti di una grammatica classificatoria di tipo “tradizionale”? Come riflettono sulla lingua gli allievi? Commettono semplicemente errori o rivelano capacità di analisi di cui didatticamente sarebbe opportuno tener conto?
Dalle riflessioni proposte e dalle esperienze sul campo riportate da Colombo deriva un forte stimolo a discutere per cercare una risposta a queste domande.
giovedì 1 ottobre 2009
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4 commenti:
Cara Donatella,
grazie per questo nuovo contributo. Ci sto riflettendo.
Sapresti dirmi se poi Adriano Colombo l'ha scritta la grammatica a cui pensava?
Cara Marinella,
mi fa piacere che tu ci stia seguendo.
Adriano Colombo a suo tempo scrisse una grammatica, credo per il biennio. Eccoti l'indicazione bibliografica: A. Colombo, Pensare le parole, Bruno Mondadori, 1988
Il contributo di Adriano Colombo non ha perso (purtroppo per la prassi imperante) neanche un briciolo di attualità. Sono reduce dalla prima tornata di consigli di classe, nella quale è prevalsa la constatazione desolata e desolante "gli studenti non conoscono l'analisi grammaticale" da parte di chi, poi, si tira indietro dinanzi a proposte di un ripensamento comune di pratiche e modelli di riflessione sulla lingua. Segnalo l'intervista di Daniela Notarbartolo a Colombo, autore della traduzione della Grammatica della lingua italiana di Schwarze:
http://www.google.it/url?sa=t&source=web&ct=res&cd=1&url=http%3A%2F%2Fwww.irrelombardia.it%2Fdownload%2Fprogetti%2Fgrammatica%2Fagg_daniela%2Fsito%2520segnalo%2520libri%2FIntervista%2520a%2520A.%2520Colombo.pdf&ei=EknISpXNEo-RsAbp8MzgDg&usg=AFQjCNHnWV2ddUhEnZIP5pZUxG_1C_BUFw
Grazie Anna Maria per la preziosa segnalazione dell'intervista e della stessa grammatica di Schwarze. Effettivamente quest'ultima, tradotta e curata da A. Colombo, è uno strumento prezioso per la formazione degli insegnanti e per alcuni possibili intrecci tra studi teorici e curricolo didattico, ad esempio tra la riflessione grammaticale e la comprensione del testo, problema che Marinella metteva a fuoco nel suo primo intervento a proposito dei risultati INVALSI.
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